OSVALDO PUGLIESE “EL MAESTRO”

Figlio di un calzolaio, Adolfo, che interveniva come appassionato flautista nei quartetti del barrio che suonavano tango, e con i suoi due fratelli maggiori che suonavano il violino, Pugliese crebbe in una famiglia dove la musica era importante.
Fu suo padre a impartirgli le prime lezioni di solfeggio, quindi iniziò a studiare il violino appassionandosi invece ben presto al pianoforte, frequentando il conservatorio, e a 15 anni iniziò a suonare “professionalmente” esibendosi al “Café de La Chancha”.

Negli anni successivi si unì al quartetto di Enrique Pollet, l’orchestra di Roberto Firpo, e nel 1927 fu pianista nell’orchestra di Pedro Maffia, per poi formare un duo con il violinista Elvino Vardaro (del quale complesso non sono rimaste registrazioni).

Il duo Vardaro-Pugliese intraprese una lunga tournée all’interno del paese, accompagnati dal loro imprenditore: il poeta Eduardo Moreno autore del testo del tango “Recuerdo”, ma la tournée fu un disastro economico.

Pugliese si associò quindi a un altro violinista, Alfredo Gobbi, e al giovanissimo bandeonista Aníbal Troilo, ma il gruppo durò pochi mesi. Poco dopo iniziò a suonare in trasmissioni radiofoniche, quindi nel 1934 fu chiamato come pianista nell’orchestra del bandoneonista Pedro Laurenz. In questa occasione scrisse i suoi primi tanghi, fra i quali “La beba”.

Nel 1936 suonò insieme a Miguel Caló, sviluppando la sua idea di estetica del tango e nel 1936 iniziò a collaborare con la stazione radiofonica “El Mundo”, quindi lavorò con il contrabbassista Aniceto Rossi e fino al 1968 col bandoneonista Osvaldo Ruggiero.

La sua orchestra divenne importante quando nel 1943 iniziò le registrazioni, e a questa orchestra collaborarono fra gli altri il cantante Roberto Chanel, Alberto Morán, Jorge Vidal, Jorge Maciel e Miguel Montero.

Negli anni ’40 Pugliese incise alcune delle sue più celebri composizioni, fra le quali “La yumba“, “Negracha” e “Malandraca” (nel quale anticipò lo stile successivamente ripreso da Horacio Salgán e Astor Piazzolla.

Altri tanghi celebri scritti da Pugliese furono il già menzionato “Recuerdo”, “La beba”, “Adiós Bardi”, “Recién”, “Barro”, “Una vez” e “El encopao”.

Durante il regime, in Argentina per anni fu proibita la radiodiffusione delle esecuzioni dell’orchestra di Pugliese, anche come censura politica per le sue idee comuniste, senza scalfire in alcun modo la sua popolarità.

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